La sigaretta elettronica in gravidanza non causa alterazioni
L’uso della sigaretta elettronica in gravidanza non è associato ad un calo di peso del feto o a fenomeni di nascita prematura
Secondo uno studio irlandese pubblicato a Gennaio 2019 dall’American Journal of Obstetrics & Gynecology condotto da Brendan P. McDonnell, Evan Bergin e Carmen Regan, l’utilizzo della sigaretta elettronica durante la gravidanza non è associato ad un minore peso del feto o nascite premature.
I ricercatori hanno identificato 129 donne come utilizzatrici esclusive di sigarette elettroniche e hanno raccolto informazioni sulla madre e sul feto. Paragonando questi dati a quelli di un gruppo di mamme non fumatrici.
Secondo quanto riportato dallo studio, il peso medio dei bambini di ciascun gruppo non è tanto diverso. Parliamo di una media di 3842 grammi per i bambini nati dalle mamme svapatrici, e di 3471 grammi per i bambini nati da mamme non fumatrici.
Un netto divario — invece — si riscontra se il dato delle mamme svapatrici è confrontato con un gruppo di mamme fumatrici: in media un bambino nato da una mamma fumatrice è di 3166 grammi!
I periodi gestazionali, e quindi il tempo medio, è rimasto invariato per tutti e tre i gruppi. Significativa è invece la differenza di peso se confrontiamo il peso dei bambini delle mamme svapatrici con quello delle mamme fumatrici: 3471g VS 3166g
Anche gli altri parametri osservati nello studio (bisogno di induzione del parto, emorragie post parto, eccetera) confermavano la similitudine fra madri utilizzatrici di ecig e non fumatrici.
E’ un tema che deve essere trattato con i guanti bianchi — purtroppo i dati oggi affermano che poche madri riescono a smettere di fumare, anche se incinta. I medici devono occuparsi di questo tema con rapidità e cautela e lo studio dei ricercatori irlandesi può essere il piccolo di un grande passo.